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I luogotenenti molfettesi del Mastro Portulano


I luogotenenti molfettesi del Mastro Portulano MOLFETTA 08/02/2024


La figura del “Capitano” di un porto esisteva già in epoca normanno-sveva (1145-1194) e, con l’emanazione di norme legislative, proseguì per le successive epoche sveva (1197-1266) e angioina (1266-1309).

Condividiamo una ricerca esclusiva, realizzata dal nostro amico Corrado Pisani, un grande appassionato di storie molfettesi, che in questa sua ricerca racconta di "luogotenenti molfettesi". Affinchè non si perda la memoria, noi dell'Associazione Oll Muvi, attraverso il sito web "www.ilovemolfetta”, condividiamo con piacere il prezioso lavoro. A Voi tutti buona lettura.


In ogni provincia veniva nominato un Mastro Portulano e Regio Secreto, alle dipendenze della Regia Camera della Sommaria, che esercitava funzioni di controllo su tutte le dogane, occupandosi dei traffici e dei diritti portuali e della vigilanza sul movimento navale dei porti, facendo esigere i dazi dovuti dai suoi sottoposti chiamati Portulanoti, da lui nominati.

Il maestro Portulano di Puglia dimorava in Barletta. Egli nominava in quasi tutte le città marittime un suo “luogotenente” che aveva l’obbligo di registrare le vettovaglie e le tasse di esportazione e di importazione; percepiva una paga annua di 12 ducati che venivano prelevati dalle entrate dello stesso porto.

Molfetta, insieme a Giovinazzo, Trani, Bisceglie, Bari, Mola, Polignano, Monopoli, Santo Spirito, Manfredonia, aveva un proprio luogotenente. Vediamo chi furono i molfettesi sottoposti a questa autorità.

Nel 1268 magistro Iohanni de Maffleto (Molfetta?) ricopriva la carica di «Secreto... et Magistro Portulano Principatus, Terre Laboris et Aprucii».

Un atto notarile regio (Carlo II), in data 12 settembre 1284 XII indizione, dato al milite Nicotera per il milite «Sparanumun de Baro», certifica che nel 1283 Gualtherio de Guisando de Melphicta ricopriva la carica di magistro portulano e procuratore di Calabria. Nel 1267 Gualterio ricopriva l’incarico di Regio Secreto (Mag. Portulano) di Calabria.

Nel 1513 (12 marzo), il magnifico Johannes Michel Sistus, magistro Portulano Provinciarum Terre Bari et Capitinate, presiedette il Consiglio Decurionale dell’Università di Molfetta riunito per la nomina dei trentasei Decurioni, diciotto del popolo e diciotto dei nobili, che avrebbero composto il nuovo Regimento (Consiglio Comunale) della città.

Nel 1515 luogotenente in Molfetta era Marino Rufulo. Nel 1563 dominus Sigismondo Pignatellus di Napoli, regio magistro portulanum in Barletta, deputò quale suo locum tenentes nella città di Molfetta, il magnifico Marcello Gadaleta, fratello del barone Galante Gadaleta. Per atto 18 novembre 1564, redatto in Napoli, domino Hieronimo de Segura, Presidente della Regia Camera della Summaria olim Regentis Officium Regij Magistri Portulani provintiarum Terre Bari et Capitanate, dispose a far data dal 1° settembre 1565(64), suo locum tenente il magnifico Mario Gadaleta.

Nel 1574, prima del 3 marzo dello stesso anno, il magnifico Fabrizio Rufulo, procuratore del Magistro Portulano e Regio Secreto Provintiam Terra di Bari et Portum Apulia, raccoglieva la nova imposta dell’oglio e del sapone. Tre anni dopo (1577) Fabrizio Rufulo era il luogotenente del magistro Portulano in Barletta. Nel periodo 1581-1610, altro luogotenente del mastro Portulano in Molfetta fu il nobile Nicola Maria Gadaleta.

Nel 1604, Giovanni Donato Gentile era il mastro portulano di Barletta. Dopo la sua morte, il Regio Fisco nel 1616 avocò a sè l’officio (del) Regio Secreto (e) magistro Portulano Provinciarum Barij, ac Capitanatae e lo mise in vendita mediante asta pubblica. Acquirente fu Michele Vaez (meglio Vaaz), Conte di Mola, che lo intestò a suo nipote Georgius (Giorgio o Jorge) Vaaz. L’operazione raggiunse la cifra di dodicimila pezzi d’oro, ai quali si sarebbero dovuti aggiungere altri quattromila pezzi per un’opzione che prevedeva la trasmissione di questa “carica” ad uno dei figli del detto Giorgio. Il 21 settembre 1623 Michele Vaaz morì senza figli.

Per testamento in data 17 settembre 1623 rogato per mano di notar Troilo Schivello di Napoli e codicillo in data 19 settembre 1623, aperti e letti il successivo 21 settembre, Michele Vaaz stabilì Giorgio Vaaz, suo nipote, erede e successore nella portolania di Barletta. Dopo la morte di Michele, Giorgio Vaaz assunse a pieno titolo la carica di Regio Secreto e Mastro Portulano di Puglia. Egli ricoprì tale incarico, verosimilmente, sino agli inizi dell’anno 1654. Il 9 settembre del passato 1653 Giorgio chiamò a succedergli il suo primogenito Michele che rinunciò a favore di suo fratello Benedetto (secondogenito).

Nel 1620 Giulio Michiel, Luogotenente del Regio Secreto e mastro Portulano di Puglia in Molfetta, consegnò a Donato de Andreula, Monitioniero della medesima Università, un barrilotto di polvere da sparo di rotola 26 e ¾ che aveva recuperato tra le robbe provenienti dal naufragio del naviglio del padron Antonio di Battista di Venezia, naufragato nel porto di Molfetta li mesi passati.

Nel 1628 nuovo Locumtenenente Regio Secreto et Magistri Portulani Apulee in Molfetta era il nobile Francesco Passaro. Nel 1633, al battesimo del neonato Lattanzio Passari (n. 24 febbraio), figlio di Francesco e Giulia de Luca, il nobile Giuseppe Gadaleta era procuratore del signor Francesco Carissimo di Agnone, Luogotenente del Mastro Portulano e Regio Secreto di Barletta.

Nel 1647, Luocotenente del Regio Portulano di Barletta in Molfetta era il magnifico Francesco Maiorano. Nel 1652 Mauro Donato Passari era il nuovo Luogotenente del Mastro Portulano di Barletta.

Morto il milite portoghese Giorgio Vaaz, per una serie di motivi che richiederebbero maggior spazio espositivo, l’ufficio di Mastro Portulano fu rimesso in vendita «sub hasta» dal Regio Fisco.

Nel 1647 Emanuele Cagiano (o Cagiani, Caggiano, Cangiano), restando ultimo offerente, comprò per 26.000 ducati la Provinciarum Barij, & Capitanatæ portulaniæ ovvero l’officio di Regio Secreto e Maestro Portolano di Puglia per le Provincie di Bari e Capitanata per il suo primogenito Giorgio Cagiani, allora minore. Tuttavia, dovettero passare anni affinchè il nuovo titolare acquisisse pieno titolo su detto “officio”, perchè si innescò un contenzioso tra Benedetto (figlio secondogenito del defunto Giorgio Vaaz) ed il Regio Fisco che terminò sotto la reggenza del vicerè Pietro Antonio d’Aragona (1666).

Il 24 novembre 1668, in Madrid, a Jorge Cangiano, Mastro Portulano e Vicesecreto delle Province di Bari e Capitanata, fu concessa la facoltà di concedere per l’intera vita alla persona ch’egli avrebbe designata il godimento del suo officio.

Nel 1670 il nobile Giorgio Cagiani era Regio Secreto e Mastro Portulano di Puglia, in Barletta. Nel 1676 Emanuele Caggiano era reggente (ossia luogotenente) dell’ufficio di percettore di Terra di Bari. Nel 1701 Giorgio Cagiani si unì in matrimonio con Ippolita Comite, da cui ebbe quattro figli: 1) Francesco Saverio; 2) Rosolea (Rosalia), che il 18 gennaio 1731 si sposò con Giacinto Esperti di Molfetta; 3) Nicoletta che sposò “Francesco De Cordova nobile napoletano”; 4) Virginia che “fu monacata nel Monistero della Vittoria” di Barletta.

In questo periodo i molfettesi coinvolti furono: nel 1660 il nobile Lattanzio Passari. Il 12 giugno 1691 il magnifico Felice de Caro di Napoli sub-affitta al magnifico Giacomo Brayda di Andria la Tenenza dell’Officio di Mastro Portulano nella città di Molfetta, sino al 26 settembre del 1695.

Il 3 febbraio 1698 Tomaso Maiorani, Luogotenente del Portolano in Molfetta, assistette al caricamento di una pedotina alla latina, comandata da Vito Antonio Salustio di Molfetta. Nel periodo 1710-13 luogotenente del mastro Portolano di Puglia in Molfetta era il magnifico Nicola Francesco Effrem (m. 19 novembre 1758).

Nel 1722 Nicola Francesco Filioli Effrem era sostituto locumtenente del Regio Secreto et Mastro Portulano Apulia di Molfetta. Nel medesimo anno (1722) il porto di Molfetta era munito dell’Officio di Assistenti alli caricamenti affidato a Ignazio Ventura di Ferrante, in nome e per conto del signor Don Diego d’Andrea di Gennaro, Marchese di Pescopagano (in Basilicata). In realtà gli “Assistenti de’ caricamenti”, ai quali fu assegnata la cura di fare spedire le merci in uscita (caricamenti) dalle marine, porti e Dogane del Regno, furono introdotti intorno all’anno 1679.

Il 27 dicembre 1725 il magnifico Domenico Messina sostituiva il magnifico Francesco Benegassi, patrizio genovese, nell’incarico di “sostituto” dell’officio d’assistente delli caricamenti. Nel 1735 Francesco Saverio Caggiani era titolare della Tenenza del Regio Officio di Regio Secreto e Mastro Portolano in Molfetta. Nel 1736 il signor Giuseppe Muscati era il nuovo luogotenente del Regio Portulano in Molfetta.

Nel 1737 Giorgio Cagiani morì. La carica di Regio Secreto e Maestro Portolano di Puglia fu ereditata da suo figlio Francesco Saverio.

Il 13 maggio 1739 Giacinto Esperti procuratore del signor Francesco Saverio Caggiani di Barletta, Regio Secreto e Mastro Portolano delle Provincie di Bari e Capitanata, diede e concesse in affitto sino al 31 maggio 1744 al magnifico Ignazio Picca la Tenenza di detto Regio Officio residente in Molfetta. Il seguente 23 maggio 1739 Ignazio Picca assunse l’incarico (Officio) di Regio Secreto e mastro Portulano per la città di Molfetta.

Per Editto Reale in data 7 aprile 1741, Carlo I promulgò una disposizione di legge, intesa a far diminuire (se non cessare) gli abusi commessi dai diversi ufficiali, che dispose l’unificazione delle diverse cariche nel solo Mastro Portulano e l’eliminazione degli Assistenti dei caricamenti e i Guardiani di porto.

Il 16 febbraio 1745 il magnifico Nicola Filioli prese in affitto per cinque anni dal nobile Giacinto Esperti la Tenenza del Regio Officio e Mastro Portulano per Molfetta. Il 6 maggio 1750 il signor Francesco Saverio Caggiani di Barletta, Regio Secreto e Mastro Portulano di Puglia della Provincia di Bari, affittò per quattro anni la Tenenza dell’Officio di Portulano di Molfetta al nobile Michele Colajanni. Quest’ultimo resse il medesimo incarico sino al 15 ottobre 1760.

Nel quinquennio 1762-66 il nobile Salvatore Cavalletti era il Luogotenente del Regio Secreto e mastro Portulano (o mastro Secreto e Portolano) di Puglia. Nello stesso anno, il 28 febbraio 1766, l’Università di Molfetta versò a favore di Ignazio Valente, Guardiano del porto, ducati 6 pari alla metà dei ducati 12 di provigione annua stabilita dallo Stato discusso nella Terza Ruota della Regia Camera della Sommaria. Nel periodo 1767-69 il dottor fisico Francesco Paolo Maffioli era il Luogo tenente e Portulano in Molfetta.

Nel 1780 Francesco Saverio Caggiani morì senza eredi. Per decreto regio nella casata e nel blasone, come pure nella carica di Regio Secreto e Maestro Portolano di Puglia, gli subentrò Giorgio Esperti (n. 21 ottobre 1733 - m. 28 marzo 1819), suo nipote. Giorgio era il figlio di Giacinto Felice e di Rosalia Caggiano, sorella del defunto.

Nel decennio 1780-90 Vincenzo Gaeta (m. 13 maggio 1800) fu il Luogotenente del Mastro Segreto e Portulano di Puglia, residente in Barletta. Dieci anni dopo, il 14 ottobre del 1790 lo stesso Vincenzo Gaeta ricevette comunicazione del «divieto di estrazione legumi infra le tomola 15». Nel maggio del 1780 il signor Antonio de Candia prese in affitto l’Officio di assistente a caricamenti nel porto di Molfetta per sei anni. Cinque anni dopo, nel mese di novembre dell’anno 1785, il signor Antonio de Candia era sempre “assistente ai caricamenti” e si affiancava al citato Vincenzo Gaeta, Luogotenente Portolano residente in Molfetta

Nel 1808 Giorgio Esperti era ancora il Regio Secreto e Mastro Portulano di Puglia. Egli fu l’ultimo a potersi fregiare di questo titolo, considerato che tale “officio” cessò definitivamente in seguito al Decreto Regio n° 1346 datato 30 novembre 1824.

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